Con questo post imparerai… a scrivere testi più intriganti che vanno oltre le semplici parole piene di senso.
Cosa distingue un semplice testo ma un testo più intrigante? In un altro post ho parlato della Scrittura Criptica che punta sull’accennare alcune situazioni e sul dire/non dire per lasciare al lettore la capacità di immaginarsi una scena e di interpretarla come meglio crede. Ora facciamo un passo successivo verso un testo sempre più particolare, parliamo del Simbolismo.
Perché in “Blade Runner” c’è un unicorno? Perché in “Lost” l’incidente è in aereo? E cosa vuole significare la scena finale (quella della foto in apertura)? Perché nella prima stagione de “I segreti di Twin Peaks” si vede un cavallo bianco nel salone di Donna Hayward? Potrei continuare per ore perché la narrativa (visuale come nel caso dei film o testuale come nei libri) è piena zeppa di questi casi. E’ il simbolismo, ovvero lo spiegare qualcosa inserendo delle metafore o altri oggetti/eventi/persone che apparentemente nulla c’entrano con ciò che si vuole raccontare. Ovviamente parliamo di aspetti che sono coerenti con la storia narrata e quindi non sempre il lettore ci fa caso, ma ad una lettura più attenta si scopre un mondo del tutto diverso. Un mondo che può essere reale o no, magari stimola soltanto la fantasia del lettore.
Un esempio, avete presente la stanza di “Shining” di Stanley Kubrick? E’ la numero 237. Pensate sia un numero a caso? Perché il piccolo Danny indossa una maglia con il razzo dell’Apollo 11 (quello dell’allunaggio del 1969 che secondo alcuni fu realizzato proprio con la regia di Kubrick in uno studio cinematografico). Perché la frase è proprio “All work and no play makes Jack a dull boy”? E così via.
SIMBOLISMO, METAFORE E PARABOLE
Ovviamente del Simbolismo, inteso come movimento artistico, ci sarebbe da scrivere a lungo, anche perché c’è sempre stato, più o meno, l’utilizzo del simbolismo nella storia della letteratura. In fondo, cos’erano le storie delle divinità del passato se non metafore simboliche che lanciavano dei messaggi alle popolazioni attraverso delle immagini più semplici? I grandi mistici, ad esempio, hanno sempre usato il simbolismo per parlare ai loro adepti attraverso le parabole: un conto è dire “se vi pentite e chiedete perdono sarete perdonati”, un altro è raccontare la storia del “figliol prodigo”. Un conto è dire “Non disubbidire al capo”, un altro è scrivere la storia di Adamo, Eva e Dio. E ancora, un conto è dire “Non esagerate a pretendere troppo o finite male” e un altro è descriverlo con la storia di Icaro. Sono immagini che si capiscono facilmente ma che portano messaggi più forti.
TANTE OPPORTUNITA’ NARRATIVE
Qui però mi limito a trattare il simbolismo sul piano della stesura letteraria di un nuovo romanzo. Gestire il simbolismo non è semplice. Anni fa ideai una cerimonia originale per il mio matrimonio e studiai a lungo tutta la simbologia dei vari riti nuziali in giro per il mondo cercando di capire il significato delle Fedi, dell’abito bianco, di alcune tradizioni… e alla fine realizzai la mia cerimonia con degli oggetti che avevano un forte significato. A questo link puoi trovare la cerimonia di matrimonio originale che ho scritto per le mie nozze mentre a quest’altro link trovi spiegato tutto il Simbolismo del mio matrimonio. Forse in pochi hanno compreso tutte le centinaia di particolari che avevo inserito, ma il risultato è stato entusiasmante per tutti.
Idem, il mio romanzo “Il sapore dell’arcobaleno” è pieno zeppo di simbolismo e i lettori possono sbizzarrirsi a cercare di capire perché i protagonisti dicono una certa frase piuttosto che un’altra o usano un oggetto piuttosto che un altro. Potrei dire “nulla è come sembra” che è un’espressione abusata, ma è vero che tutta la vicenda narrata rappresenta molto di più.
COME INSERIRE I RIFERIMENTI SIMBOLICI
Dunque, come usare il simbolismo? Pensa a cosa vuoi comunicare. Non mi riferisco alla trama, alle vicende, ma al messaggio che vuoi dare, al cosa rappresenta questa storia per te. Prepara una lista di concetti chiave che vuoi inserire. Una volta realizzata la lista, devi andare a cercarti il modo in cui nella storia sono stati simboleggiati. In commercio si trovano tanti libri sul simbolismo, qui te ne consiglio qualcuno, ma ce ne sono tanti, scegli quello che preferisci:
Il libro dei simboli (Taschen)
Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze di C. Morel (Giunti)
Dizionario dei simboli di J. Chevalier e A. Gheerbrandt (BUR)
Enciclopedia illustrata dei simboli di C. Gatto Trocchi (Gremese)
Ora scrivi accanto ai concetti il simbolo equivalente e quando lavori alla struttura della storia devi stare molto attento ad inserirli in modo coerente e ad incastrarli tutti. E’ importante che non perdi mai di vista questi concetti perché se ti confondi rischi di fare un patatrac. Ad esempio, se un personaggio avrà un comportamento moralmente sbagliato potrà avere una passione per le maglie rosa con il disegno di un maiale o potrà avere un tatuaggio con una croce alla rovescia. Oppure, se vuoi realizzare una denuncia sul razzismo, inserisci un’azienda che ha come logo un “ok” fatto con le dita ma al contrario. Il simbolismo non deve essere necessariamente subdolo e subliminale, può anche essere semplice ed essere un valore aggiunto alla storia.
Hai presente il film “Midnight in Paris” di Woody Allen? La storia racconta di un uomo che è infelice nella sua quotidianità e che per magia si ritrova a vivere nella Parigi degli anni ’20. Il film è un continuo alternarsi fra la Parigi di oggi e quella di ieri. Riguarda il film attentamente e vedrete che nelle scene ambientate nella Parigi di oggi piove sempre, mentre in quelle della Parigi del passato c’è sempre il sole e non piove mai. Qui la pioggia simboleggia la tristezza perché il protagonista preferisce rifugiarsi nel passato rispetto alla sua vita di oggi che non lo soddisfa. Questo almeno fino alla scena in cui il protagonista capisce che il passato era solo una scusa per scappare dal presente. Quanti ci hanno fatto caso?
PERCHE’ INSERIRLI
L’intento è semplice: rendere più interessante la storia e lanciare dei messaggi che parimenti non possono essere raccontati in modo diretto. Perché non possono essere raccontati? Magari perché sono argomenti scomodi o perché non sono interessanti. Un esempio: come sarebbe stata “La fattoria degli animali” di George Orwell se invece degli animali ci fossero state delle persone normali? Sarebbe stato comunque bello, ma meno incisivo. Idem la fantascienza: molti testi di Isaac Asimov in realtà raccontano tutt’altro, ma avrebbero avuto lo stesso successo se non fossero ambientati in un futuro distopico? Anche la pioggia di Woody Allen ha la sua importanza: in questo modo possiamo percepire lo stato d’animo del protagonista anche con un evento fisico come un temporale.
Il simbolismo, dunque, rende tutto più profondo ed è una tecnica abbastanza avanzata di scrittura. Il rischio per un principiante è quello di fare un gran casino, di mettere lì dei simboli a caso che non aggiungono nulla alla storia, anzi, la confondono. Bisogna fare attenzione, può essere un valore aggiunto, o la tua rovina.
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